Tuesday, October 30, 2007

Books and quotes I've left behind

Una o due citazioni da ciascuno dei libri che ho letto senza rendervene partecipi

1. John Scally "Legends of Irish Rugby"
We were all getting ready to travel to Bordeaux. We were getting kitted out and were all there with our kitbags as if we were heading to Monaco - we looked a million dollars. Just as if we were ready to leave, someone shouted, "Where's Ken?". Half an hour later, he shows up with Malcolm O'Kelly. For once, miracolously, Mal had all his gear and luggage. Somebody must have dressed him! Ken turned up wearing a T-shirt and shorts. His T-shirt had the picture of a fella wearing shorts and a T-shirt but with his "manhood" sticking out. His only luggage was a kitbag which was the size of a big ice-cream tub. I said, "Ken, what are you carrying, mate?". He replied, "I've got all I need. I've got my boots, my gumshield and my heart".
Tony O'Reilly tells a great story about Brendan Behan. Behan turned up on a chat show on Canadian television totally drunk. The presenter was very unimpressed and asked him why he was so drunk. Behan replied, "Well, a few weeks ago I was sitting in a pub in Dublin and I saw a beer mat which said 'Drink Canada Dry'. So when I came over here, I said I'd give it a go!"
2. Kurt Vonnegut "Mattatoio N.5 (o La crociata dei bambini)"
"Eravate solo dei bambini, durante la guerra...Come quelli che stanno giocando di sopra!"
Annuii; era vero. All'epoca della guerra eravamo degli stupidi sbarbatelli, appena usciti dall'infanzia.
"Ma lei non ha intenzione di scriverlo, questo, vero?". Non era una domanda, era un'accusa.
"Io...io non so" dissi.
"Be', lo so io" fece lei. "Fingerà che eravate degli uomini anzichè dei bambini, e poi ne tireranno fuori un film interpretato da Frank Sinatra e John Wayne e da qualcun altro di quegli affascinanti vecchi sporcaccioni che vanno pazzi per la guerra. E la guerra sembrerà qualcosa di meraviglioso, e così ne avremo tante altre. E a combatterle saranno dei bambini come quelli che ho mandato di sopra."
Allora capii. Era la guerra a farle così rabbia. Non voleva che i suoi bambini o i bambini di chiunque altro si facessero ammazzare in guerra. E pensava che le guerre fossero in parte incoraggiate dai libri e dai film.

Così alzai la mano destra e le feci una promessa.
"Mary," dissi, "non credo che arriverò mai a finire questo libro. Ormai devo avere scritto cinquemila pagine, e le ho buttate via tutte. Se mai lo finirò, comunque, le do la mia parola d'onore: non ci sarà una parte nè per Frank Sinatra nè per John Wayne."
"Le dirò una cosa" feci. "Lo intitolerò La crociata dei bambini."
3. J.D. Salinger "Franny e Zooey"
Le note a piè di pagina sono offese all'estetica, ma qui temo sia inevitabile farne una.
4. J.D. Salinger "Alzate l'architrave, carpentieri"
Questo non è il luogo adatto per discutere se la maggior parte o tutti i bimbi prodigio dovrebbero essere posti fuori legge, compianti, o messi al muro senza sentimentalismi per aver disturbato la quiete pubblica.
5. J.D. Salinger "Seymour. Introduzione"
La poesia è certo una crisi, forse l'unica crisi che possiamo mettere in moto con i nostri propri mezzi.

Monday, October 29, 2007

Fancy a pint at the Crown?

L'ultima sera a Belfast, tutta l'allegra compagnia decide di farsi una mangiata in un pub. Si decide per il tale Crown Pub, e io non faccio neanche caso al nome, ma mi bevo la mia birra e mi scofano un bel piattone di fish'n'chips. Uno e mezzo anzi.
Solo l'altro ieri, leggendo Venerdì assiso sul cesso, vengo a sapere del primato del Crown: è, per via delle simpatie filounioniste dei proprietari, il pub più preso di mira dagli attentati del terrorismo filorepubblicano, e vanta un record di ben 42 bombe.

Saturday, October 27, 2007

Derry, Galway, Orio al Serio

Trovo sia giusto ricominciare questo blog da dove l'avevamo lasciato. Indi per cui il post fotografico su Belfast e Derry e indi per cui il post che mi sto accingendo a scrivere, su Galway. Prima però un paio di paroline su Derry. Una città magnifica, dei gran bei panorami, specie sulle mura, dalla parte del Bogside (Bloody Sunday, ricorda niente?) e sul riverside del Foyle. Non parlerò qui delle sensazioni provate in quella città, ma solo di quanto mi è piaciuta, di quanto mi è parsa, nonostante tutto e nonostante le dimensioni esigue, incredibilmente vitale. Al mercato sotto le mura ho trovato un ottimo gruppo di cover, principalmente soul, gli After Midnight, e mi son goduto il loro concerto in mezzo a una scena stile Commitments, con una vecchietta e due bambine che ballavano. La sera discussioni varie con un francese e una tedesca/nordirlandese, e con un australiano. Ho lasciato Derry al mattino presto, le strade ancora vuote, l'aria fredda e frizzante, e sono andato a Galway.

Galway mi ha un po' deluso. Troppo turistica, commerciale e stereotipata, questa l'impressione che mi ha dato. Ciò non toglie che sia riuscito a ritagliarmici dei bei momenti. Primo tra questi, l'Oceano. Un moletto che si stagliava nella Baia di Galway nel quale mi son messo tranquillo e beato, con la sola compagnia dei pescatori. A un certo punto è arrivato, cantando delle canzoni di Elvis, un vecchietto a elemosinare merluzzi per poter cenare, e si è messo a raccontare di quando giapponesi e coreani venivano a pescare merluzzo nella Baia di Galway. Poi dopo, nel parco di Galway, ho fatto conoscenza con una squadra di rugby di Leeds, in particolare con gli allenamenti. Sapevo che un'occasione mi sarebbe capitata, e avevo portato in borsa scarpe brutte e due vestiti da allenamento. Ma mi è andata storta, li avevo lasciati all'ostello, e mi sono accontentato di una chiaccherata con gli allenatori, uno dei quali mi ha definito "An embassador of Italian rugby".

Il giorno dopo invece è stata la volta di Paul O'Brien, ex-curatore della fanzine del Galway United. La cosa è partita da Sandro, un amico che ha gravitato nell'orbita della squadra di calcio. Gli ho scritto dall'areoporto che andavo a Galway. E lui in tutta risposta mi ha scritto: "Porta i miei saluti a Paul O'Brien, è una sorta di ras locale. Ha un newsagents centralissimo". Pensavo fosse impossibile trovarlo, ma mentre girovagavo per la strada mi son trovato di fronte l'insegna: "O'Brien Newsagents". E ho fatto conoscenza con Paul O'Brien. Più tardi invece sono entrato in un pub in cui volevo bermi due pinte e assistere a una session. Ed è iniziata con un vecchio irlandese una conversazione su calcio, rugby, Italia, Irlanda e sport gaelici. Il brindisi è stato fantastico: "A Totò Schillaci, al giorno in cui l'Italia vincerà il Sei Nazioni e l'Irlanda la Coppa del Mondo di Calcio". Nel bagno del locale troneggiava quest'opera dell'ingegno umano:

GALWAY "For refunds, insert baby"

L'ultima persona conosciuta a Galway è stato Johnny, un busker. Una via di mezzo tra Bob Geldof e Shane MacGowan, che suonava canzoni di Christy Moore e Bob Dylan. Abbiamo parlato un po', poi mi ha prestato la chitarra, e ho suonato "The Green Fields of France". La notte l'ho spesa parte in bus, parte all'areoporto di Shannon. Qualche chiacchera sparsa, qualche giretto per l'areoporto vuoto, una dormita sulla panchina più scomoda dell'universo mondo.
Alle 5 del mattino check-in. Nella security area un centinaio di soldati americani. Più che altro rangers, ma anche qualche marine. Probabilmente di ritorno dall'Iraq. Uno scambio di parole con dei tifosi del Celtic diretti a Glasgow, e poi il volo. Atteraggio dolorosissimo: orecchie tappate, dolore immenso. A terra recupero il mio bagaglio e mi dirigo fuori dall'areoporto, ma un pastore tedesco si accoppia con il mio borsone. Mi tocca aprirl0 e tutto, mentre i carabinieri cercano di far entrare il pastore tedesco nella macchina a raggi-x: "Dai che ti facciamo la risonanza magnetica".

Blogo poco ma blogo

Ebbene si. Bloguemahone è tornato. Billie MacGowan è di nuovo in mezzo a voi, a raccontare storie, storielle e storiacce del suo mondo. Mi scuso con quanti mi seguono, soprattutto con le seguenti persone:
  • Barbara ("Ag gior na! Ag gior na!")
  • Fan Anonimo ("Ag giorn a! Ag giorn a!")
  • Barbara ("Ag gior na! Ag gior na! Ag gior na! Ag gior na!")
  • Snappy ("Aggh ior nah! Aggh ior nah! Aggh ior nah!")
  • Cane ("Ag giov na! Ag giov na! Ag giov na! Ag giov na!")
  • Phoebe ("Minchia, aggiorna!")
  • Joe Dee ("oh ma che fine hai fatto?")
Beh, non lo so neanch'io che fine ho fatto. Semplicemente non avevo il giramento di scrivere. Me ne dispiace, ma cercherò di recuperare il tempo perduto. Nel frattempo il vs. ha ripreso un po' con tutto. Il rugby, il museo (tremate, la sparachiodi sta scaldandosi), la tesi, l'università, i libri, i film. E oggi ha rischiato di farsi un areosol con l'Enterogermina.

Belfast, Derry - We have been unable to talk about it

We have been unable to talk about it.
Coupla pics from hell.
Belfast and Derry.


BELFAST Sight from Cavehill


BELFAST Sandy Row


BELFAST Peaceline


BELFAST Child


BELFAST Your Truly sporting a Balaclava


BELFAST Youth at Lagan Waterside


BELFAST We have been unable to talk about it.


DERRY Welcome to Free Derry


DERRY The River Foyle


DERRY City Walls


DERRY Northern Industrial Town

No words needed. Some pics courtesy of Aska and Cane.