L'Italia ha un'anima che scorre su rotaie. Le stazioni sono palchi di teatro dove scorrono le nostre vite. Non siamo un paese da aereo, diciamocelo, lo si nota dall'imbarazzo impacciato dell'italiano che si confronta con l'areoporto e col decollo e l'atterraggio. E neanche l'autobus rappresenta a pieno la nostra nazione. L'autobus è un micromondo, grande all'incirca come un solo vagone, è la corriera che fa da sfondo alla vita della provincia, o un più anonimo traghetto per la palude d'asfalto urbana. L'Italia, il nostro stato, però è una storia di treni e stazioni. Le storie della nostra nazione sono lame scintillanti che vanno a infilzare l'Appennino, o a sbucciare l'Adriatico. Sul filo di quella lama spuntano i denti del coltello, città, ognuna con una faccia, un'identità, un'anima e mille storie. E che solo i treni sanno raccontare così precisamente, colpire al cuore, sviscerare. Storie di ogni tipo: storie ordinarie, quotidiane, comuni e non comuni. Storie di amori, di odi, di indolenze, di coincidenze perse, di treni presi o visti passare. Di ire, frustrazioni, rassegnazioni e indignazioni. Storie di stazioni di passaggio, come Bologna, che diventano capolinea. Come la storia di una stazione colpita al cuore quasi trent'anni fa, che lascia una ferita aperta nei cuori delle persone che non hanno mai rivisto i loro cari scendere da un treno, di quelle che chiedono la verità, di una nazione intera. Perchè se l'anima di un paese è un treno che viaggia su rotaie, ogni stazione ne rappresenta il cuore. Un cuore che si è fermato assieme a un orologio, il 2 agosto del 1980. Ma su quelle vene di ghisa, questi fatti riescono a far battere il mio cuore, quello di una persona che ha come unica correlazione con la strage di Bologna la propria nazionalità e un'anima ferroviaria.
Penso sia stato pregno di significato leggere questo libro il giorno prima del 2 giugno, Festa della Repubblica.
Si vede il presidente della Repubblica, Sandro Pertini. E' attorniato da gente, poliziotti, giornalisti, cammina con la testa bassa e dice con voce rotta dalla commozione: - Come posso esprimere lo stato d'animo mio, voi lo immaginate. Ho visto adesso dei bambini laggiù nella sala di rianimazione, ma...due stanno morendo ormai, una bambina, un bambino...una cosa straziante!
5 comments:
Treni.
Quanti sentimenti contrastanti.
C'è materiale per una vita..
Avevi mostrato una certa avversione a scrivere post sui treni. Lo hai fatto più diuna volta, invece. Per fortuna.
Bazi.
brividizzzzz....
complimenti
vero pulici.
bravo eh, lucarelli?
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