Sunday, April 20, 2008

Not a single inch

Lecco - Tradate Biss 34-0
Bergamo - Tradate Biss 15-5
Centro Sportivo Al Bione, Lecco

Down in the ground where the dead men go.

Notte tormentata, prima della partita. Tra cadute dal letto, incubi, casino e quant'altro. Quando non prendo proprio sonno, non ce n'è, faccio spesso una cosa: sposto il cuscino al fondo del letto e mi metto a dormire al contrario, coi piedi dove di solito tengo la testa. E' così che mi son svegliato, con la stanza messa a soqquadro dal lancio di cuscini e coperte avvenuto durante il mio sonno agitato. Ciònonostante, Sunnyside of the street nelle orecchie e bei pensieri in mente, per affrontare la giornata sorridendo. Due le partite, completamente diverse. Una, contro Lecco, nervosa, in cui io ci son cascato come un pivello e mi son fatto "tirar dentro". Le abbiamo prese, sia fisicamente, sia in quanto a punti. Però quando Lecco ha cercato di sfondare con una maul nella nostra area di meta, e noi non abbiamo ceduto passo, resistendo, ben piantati con i piedi per terra, senza lasciargli un centimetro di avanzamento...è stato commovente, lo ammetto.
Contro Bergamo è stata un'altra partita. Il mio obbiettivo personale era tenere duro, non mollare neanche per un minuto di sconforto, per un minuto a culo per terra dopo una botta, per un centimetro, per un placcaggio. Sbagliare cose? Ci sta, ne ho sbagliate tante. Però so di averci messo tutta la mia grinta e anche tanta concentrazione. Anche se ho una bella responsabilità su una meta e su un calcio libero dato a favore avversario. Ho cercato di stare dove servivo, sapendo che i miei compagni avevano bisogno di me e di quel poco di esperienza in più che ho rispetto a loro. Ho placcato, ho rotto il cazzo nei raggruppamenti, ho coperto dove c'erano praterie fuori. L'altro obbiettivo era cercare di farmi "faro" per gli altri, di aiutarli e guidarli. E prima dell'inizio della partita col Bergamo Dante, il capitano, annuncia che non ce la fa. I "gradi" passano a me, e anche il posto in prima linea, da tallonatore. Dove ho ben figurato, nonostante la nostra mischia arretrasse costantemente, portando a casa tutti i miei tallonaggi, e fregandone un paio a un tallonatore scafato e molto bravo. Tenendo duro, anche qui, cercando di non cedere. Non alla fatica, non allo sconforto, non alle spinte degli avversari. Loro son più bravi, ci fanno tre mete. Però noi giochiamo, ci facciam valere, e fino alla fine continuiamo a cercare una meta. Che arriva, allo scadere, da un pilone in sostegno all'ala, dopo che Alfredo (pur essendo mmmorto) da centro aveva fatto uno spettacolo degno del miglior Campese. Fine partita. La commozione, le lacrime, l'abbraccio di Dante: "Bravo Billie, sono orgoglioso di te". Abbraccio tutti gli avversari. E' stata una partita dura, ma bella, li ringrazio per aver condiviso questa "battaglia" con me. Poi cerchio, chiamo i miei compagni.

"Grazie a tutti ragazzi. Vederci fare quella meta valeva la pena di tutto il culo che ci siamo fatti là davanti".

2 comments:

Anonymous said...
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Max_am said...

Billie's growing well. :)