Monday, February 26, 2007

Rumeni insanguinati e terzi tempi


Venerdì mi son dimenticato di accennare al particolare episodio che mi è capitato mentre stavo seduto su una panchina in Stazione Cadorna ad aspettare il mio trenino. Beh, è arrivato sto tizio, dal forte accento rumeno, con un taglio sulla testa, ricucito ma non ancora cicatrizzato, e con la giacca abbondantemente sporca di sangue. Si è seduto a fianco a me e mi ha chiesto l'ora. Damn, che incontri!
Per il resto. Domenica Tradate ha fatto una partita di merda. 15-0 per noi alla fine del primo tempo, 16-15 per loro, che sorpassano a pochi minuti dalla fine, il risultato finale. Il terzo tempo se non altro è stato bello per tirar su il morale. L'ASR Milano si è dimostrata piuttosto simpatica ed è partita una bella chiaccherata. Sono queste le cose che fanno questo sport grande.

Io domenica non ero convocato. Ho preso il freddo prendendo statistiche, dopo aver fatto una partitella d'allenamento con le ragazze. Partitella durante la quale ho inventato l'autostamping. Mi son tirato una tacchettata da solo. Evidentemente ero in fuorigioco e volevo punirmi. In apertura di pagina, il bellissimo risultato del mio autostamping. Peccato non essermelo restituito.
Oggi tutta la gente che incontravo mi diceva: "Grande vittoria a Edinburgo! Bella partita! Congratulazioni!". Mi faceva sentire un po' strano, devo ammetterlo.
Ultimo interrogativo della giornata. Sarò capace di essere "vigoroso e aspro, caustico e tagliente, ma anche muscolare"? Ai posteri l'ardua sentenza.

Sunday, February 25, 2007

I was feeling insecure

Venerdì mattina è stata una giornata particolare. Non capita tutti i giorni di vedere un cactus sorridente in Stazione Cadorna a Milano. Lo shock è stato piuttosto grande. Sono andato al Museo, avevo due seconde medie. Faccio quel che devo fare, un po' nervoso, e intanto il Museo mi monitora. E poi mi comunica che sono parecchio bloccato, troppo timido e emotivo. Risultato: sono obbligato a partecipare a un corso di teatro che stanno organizzando. Beh, è una grossa opportunità per me, sempre bloccato da questo difetto sempre più ingombrante e fastidioso. Già. Non ce la facevo più. Billie dichiara guerra all'insicurezza. La massima di Pert (l'uomo dai mille volti che ora ha un volto): "I corsi di teatro sono molto belli, però la gente non ci va. Tu hai la fortuna di essere OBBLIGATO ad andarci!".
Seconda notiziona del giorno: Billie sta per diventare un giornalista sportivo, di quelli veri. Racconterò più particolari a tempo debito. Oh, yeah!
Venerdì sera bell'allenamento, ma soprattutto grande dopoallenamento. Stamattina correre (proprio correre, a piedi) appena sveglio dal meccanico per ritirare la macchina prima che il meccanico chiudesse...è stata un'esperienza devastante. Mai quanto Scozia - Italia 17-37, comunque.

Wednesday, February 21, 2007

The 23rd Man

ATRC - Velate 17-29

Dunque. Cerchiamo di rimetterci in pari. Non mi sto soddisfacendo nella gestione di codesto bloggo. Forse sarà perchè ho la testa altrove, impegnata in altre mille cose. Vabbè. Intanto, shame of Foca, che non ha rapito una scozzese per me.

Venerdì mi sono allenato, come al solito, ed è arrivato l'annuncio dal coach: "Billie, tieni pronta la borsa, sei il 23° uomo!". Spiegazione: i convocati (la tastiera mi dava noie, voleva farmi scrivere voncovati) sono 22, ovvero i 15 uomini in campo + 7 riserve ammessi dal regolamento. Il 23° uomo è il primo dei non convocati, ovvero quello che in caso qualcuno si faccia male o non si presenti, viene allertato per primo e convocato al suo posto. Gli infortuni/assenze sono stati ben due, quindi io e Enzo siamo stati convocati entrambi per il match. Enzo ha giocato titolare, una gran bella partita. Io sono stato in panchina per la seconda volta su due convocazioni da inizio stagione. Cose che capitano. Una bella partita: l'avversario era Velate, la temibile capolista che, sul 17-0 per noi, si è cagata sotto e ha iniziato a menare le mani. Ha vinto 29-17 alla fine, mandando fuori il nostro capitano con un occhio gonfio come un limone e bisognoso di punti. Una signora nel pubblico gli fa: "Quest'arbitro è proprio una vergogna, così vi fate male. In quanti siete usciti per delle botte inutili?". Io, prontamente, le rispondo: "Si, signora, ma lui se le meritava". Note: la fasciatura per proteggere l'orecchio (ebbene si, sta iniziando il lento ma inesorabile processo di degenerazione chiamato incavolfiorimento) che ho provato era troppo stretta. Che mal di testa!
Pel resto, oggi seconda guida. La mia mira da cecchino serbocroato mi ha portato a chiamare fuori una bambina araba al primo anno di Italia che non conosceva la lingua. Mi sento sempre più negato per lavorare a contatto con bambini e ragazzi. Effettivamente il mio piano di guadagnarmi da vivere con il Lego si sta rivelando estremamente più difficile di quanto pensassi. Spero passi presto. Aiuto!
Lunedì ho firmato il contratto al Museo, comunque. Ho venduto loro la mia anima a progetto in cambio di 14 euro (€ 14,00) lordi orari. 20 (€20,00) in caso di guida in inglese. Fate di me quel che volete.
Ultimo: che figo il Pogue Mahone di via Salmini a Milano. Come ho potuto non esserci mai andato finora? Ultimissimo (come mia madre quando voleva farmi mangiare la minestra da piccolo): ho preso una multa di 36 euro (€ 36,00). Porco il clerobbastardo.

Sunday, February 18, 2007

Gaelic Football

Dopo aver abbondantemente scritto di rugby, rugby, rugby e ancora rugby, il Vostro si è dato a un articolo sempre riguardante il rapporto tra società. storia e cultura irlandese con lo sport, ma stavolta con un altro sport. Trattasi del Gaelic Football, il football gaelico, uno di quegli sport che si giocano solo in Irlanda in stadi interdetti a sport inglesi. Pubblicato sempre su LET - Les Enfants Terribles di Jay&Ren e di Aska (ricevuto addirittura una sua chiamata da Belfast!), questo è l'indirizzo dell'articolo: QUESTO. Nel frattempo il Vostro è stato convocato in prima squadra come 23° uomo, ovvero una grande inculata: devi stare riguardato, limitarti la sera prima, andare a letto presto (sto per andarci, loggiuro!), ma al 90% non sei della partita. Però per l'ovale, si sa, siamo disposti a fare questo e altro. Stasera, tanto per chiudere le news, il Vostro si è dato da fare suonando al concerto di presentazione della Compilation Spazio Tribù volume 2. Due i pezzi suonati dai mitici Pressure Drop: Out of a Coma e Delilah. Riscossi scroscianti consensi!

Per concludere con le news, il Vostro lunedì firmerà il contratto di lavoro, martedì andrà dal dentista e settimana prossima avrà ben 3 guide!

Infine, un plauso al gruppo (di trogloditi) che ha suonato poco prima di noi, presentando una splendida canzone dal titolo Mutandine, con il cantante che leggeva i testi da un quaderno e un fantastico testo del tipo: Sto diventando pazzo / ragiono col mio cazzo. E se pensate che non potessero giungere più in basso, al secondo pezzo hanno snocciolato un Se potrei tornare indietro...

Thursday, February 15, 2007

Rassegnata Stampa

Fa bene avere amici giornalisti. Scrivono belle cose su di te. Tipo questa:

oppure questa:

Certo, però l'esposizione è un po' eccessiva a quanto effettivamente faccio. Però vabbè. Io me la godo. Nel frattempo sabato pomeriggio in compagnia di Canuomo e Focadonna, di Canedipavlov, di Cicca, delle camioniste Robbby e Phoe, di Pulici, del president-pilone Wolvie e di tanta altra gente al Six Nations a Torino, in occasione del Sei Nazioni. E martedì un articolo pubblicato su Varese news: http://www3.varesenews.it/sport/articolo.php?id=65442.
Lo so, che vita piatta.

Thursday, February 08, 2007

La prima volta fa sempre male


Arrivò infine il giorno tanto temuto: la prima guida. No, non della patente. Guida. In un museo. Anche detto animatore scientifico, o facilitatore. Insomma, non so neanche io cosa sono, diciamo guida. Dopo una lunga formazione che non fece superstiti, Billie iniziò stamani ad esercitare, affiancato da una guida più esperta, di fronte a una classe IV elementare. Dopo incubi che mi accompagnorno negli scorsi giorni, infine eccomi al Museo, con il di sopra cartellino. Alle 9 e 30 inizia il calvario. La receptionist chiama il nome del laboratorio di cui devo fare la guida. Io accolgo la classe, stringo la mano alla maestra, che subito mi avverte: "Sono una classe di casinisti scatenati". Bell'esordio, Billie, bell'esordio. Evabbè, si comincia. Li saluto. Uno mi chiama: "Signore?" "Non chiamarmi Signore, chiamami Billie!" (i nomi sono stati celati per mantenere la praivasi). Quel bimbo (d'ora in poi Piccolo Disanderthal [Neanderthal Disadattato - Homo Disa Neanderthal]) sarà una costante di tutta la visita. Cinque minuti dopo mi chiama ancora. "Signore?" "...". Finalmente arriviamo al laboratorio. Sono teso, e si sente. Però cerco di fare quel che devo fare, spiegazioni, domande, quant'altro. Devo prenderci la mano, non è affatto facile. Poi loro sono 22 scatenati, le maestre avevano ragione. Non uno che facesse silenzio. Oddio. Uno si. Piccolo Disanderthal. E, non memore che fosse lui quello del "Signore?", chiamo Piccolo Disanderthal e gli metto in mano un oggetto, chiedendogli di descriverlo. "Forza, Piccolo Disanderthal, descrivilo ai tuoi compagni" "...". Zitto, niente reazioni. Le sue labbra pronunciate, una faccia tipo mucca che guarda un treno, l'oggetto in mano e lui fermo: una mensola umana. Gli mancava la clava cui appoggiarsi per dare l'impressione di un cavernicolo che si chiede cosa sia una ruota. E nella mia mente un solo pensiero: Ma porcoggiuda, ma di tutti 'sti 22 criminali, proprio quello autistico dovevo chiamare fuori?. Cerco di fargli leggere delle lettere e dei numeri che sono sull'oggetto: "Vedi qua cosa c'è scritto? Leggilo ai tuoi compagni!" "...". Niente. Ma porco il clerobbastardo, ma di tutti 'sti bambini normali, proprio quello afasico, dislessico e analfabeta dovevo chiamare fuori?. Terrorizzato, pensando che non sappia leggere ancora in quarta elementare, le leggo io: "A, B e C...e invece qua ci sono dei numeri...". E a questo punto Piccolo Disanderthal ha una reazione improvvisa quanto inaspettata e oramai insperata. Una raminga sinapsi si impadronisce chissàcome del suo cervello e dimostra che...leggere non sa leggere, ma con i numeri ci sa fare: "1, 2 e 3". Nella mia mente oramai è certo: Piccolo Disanderthal è autistico, è il clone di Rainman. Beh, i momenti di terrore si sprecano, e dopo mezz'ora (su due di guida) le fauci sono secchissime. Alla fine arrivò la fine fine. Anche se un bambino inciampa su una delle cose fatte in laboratorio, smontandola irrimediabilmente, e rovinando il lavoro di un'ora di undici poveri bimbi. Poi un quarto d'ora di visitina guidata, a fargli vedere il sottomarino parcheggiato dietro al Museo. Piccolo Disanderthal si distingue nuovamente: "Signore?" "Non chiamarmi Signore, chiamami Billie...". E finalmente, è arrivato il momento del saluto. Piccolo Disanderthal vuole che gli stringa la mano: "Signore?". Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!

Sunday, February 04, 2007

Friday, February 02, 2007

Una vita da lettore

Ieri ho finito l'autobiografia di Bill McLaren, storico commentatore BBC originario di Hawick, nel sud della Scozia. Un libro che mi è piaciuto parecchio e da cui ho tratto qualche aneddoto interessante. In più, da giornalista amatoriale di rugby, le parti che parlavano di giornalismo e telecronache mi interessavano particolarmente. Era il mio libro da treno, e l'ho finito in treno. Stamattina mi son quindi munito di un altro volume, regalo di natale dell'altra sorella, che avevo già iniziato a leggere. Si tratta di Una vita da lettore (The Complete Polysyllabic Spree) di Nick Hornby, di cui avevo già letto e apprezzato tre romanzi. Praticamente è una raccolta di articoli che ha scritto per il magazine The Believer recensendo la sua lettura. Non tanto i libri in sè, quindi, ma la lettura. Devo dire che quando l'ho visto avrei sperato in Fever Pitch (Febbre a 90°) piuttosto che in quel libro. Che però si è rivelato molto piacevole e interessante nel mettermi alcune pulci nell'orecchio: ora voglio leggere alcune delle cose che il libro cita, come per esempio Fanny e Zooey e tutto il resto che non ho letto di J.D.Salinger. Il rischio è che mi influenzi troppo e che mi metta a fare recensioni della mia lettura anch'io, mettendo all'inizio la colonna dei libri acquistati e letti nell'ultimo mese. Vista la mia scarsa liquidità, suppongo che la prima delle due colonne sarebbe il più delle volte desolante. Da Natale il mio elenco è questo, all'incirca:

LIBRI ACQUISTATI
  • Art Spiegelman "Maus" Fumetto
  • Stefano Benni "Bar Sport"
LIBRI RICEVUTI IN REGALO
  • Bill McLaren "The Voice of Rugby - My Autobiography"
  • Nick Hornby "Una vita da lettore"
  • Marco Philopat "Costretti a sanguinare" (già letto)
  • Giovanni Floris "Risiko"
  • Jonathan Coe "La Banda dei Brocchi" (anche se mi è stato regalato qualche giorno prima di Natale, dopo che avevo finito di leggerlo, visto che tanto mi era piaciuto)
LIBRI LETTI
  • Art Spiegelman "Maus"
  • Stefano Benni "Bar Sport"
  • Bill McLaren "The Voice of Rugby - My Autobiography"
  • Marco Philopat "Lumi di punk" (qualche pezzo)
  • Jonathan Coe "La Banda dei Brocchi" (effetto retroattivo, in realtà l'ho letto in dicembre)
  • Andrea Pazienza "Pertini & altre satire" Fumetto (rilettura)
  • Nick Hornby "Una vita da lettore" (iniziato)
Fico. E mo' so cazzi vostri. Maus di Art Spiegelman l'ho preso, come anche Bar Sport di Stefano Benni, mentre comperavo i regali di Natale il 27 dicembre (beh, non si possono fare regali dopo Natale? Io prima non avevo nè tempo nè soldi). Ne avevo letto la prima metà, e ho deciso di finirlo. Letto tutto di un fiato, ne ho parlato qui. Bar Sport di Benni era un caposaldo che mi mancava: avevo letto Bar Sport 2000 e Il bar sotto il mare, e Benni è il mio autore italiano preferito. Il primo episodio della saga dei Bar Sport non mi ha affatto deluso: erano proprio le storie e le risate che cercavo. Più di una volta son scoppiato a ridere da solo in treno mentre lo leggevo, facendo la figura del pazzo. Dell'autobiografia di Bill McLaren ho parlato poco sopra, mentre di Lumi di punk di Marco Philopat ho letto poche pagine piuttosto distrattamente. La Banda dei Brocchi di Jonathan Coe mi ha invece completamente rapito: l'ho letto di un fiato nelle due settimane prima di partire per Glasgow. Focaccinova, che mi ha prestato il libro, quando l'ho finito ha deciso di regalarmelo, visto che mi era piaciuto tanto e che diceva che era "il mio libro". Spero di aver ricompensato un pensiero così bello con il regalo che le ho fatto io a Natale, ovvero La famiglia Winshaw, sempre di Coe. A rapirmi, de La Banda dei Brocchi, sono state mille cose. L'ambientazione è sicuramente la prima di queste: Birmingham alla fine degli anni '70, quando ancora era una città industriale. Io invece ho visto Birmingham nel 2006, trasformata in un mega-mall, una città centro commerciale. E poi la fine degli anni '70 in Inghilterra, con gli attentati dell'IRA, il razzismo verso gli irlandesi, le lotte dei lavoratori, l'inizio del punk, la fine della progressive e gli ultimi respiri labouristi prima che dell'avvento di Maggie Thatcher. E poi le diverse storie che si intrecciano, insomma, mi hanno affascinato. Pert l'ho riletto quando ho scritto questo post. Di Hornby ne ho già parlato, anche se è singolare come parli in uno degli articoli di Hay-on-Wye, paesino situato dal confine tra Galles e Inghilterra, non lontano da Ross-on-Wye, dove sono stato invece pochi giorni fa. Infine c'è da parlare del libro di Floris regalatomi da mio fratello. Diciamo che mi ha lasciato un po' così, non vogliosissimo di leggerlo. Il fatto è che non mi ispirano parecchio i sedicenti saggi politici scritti da presentatori TV. Se poi pensiamo che Giovanni Floris sta al terzo gradino di un'ideale podio de "I personaggi che non posso reggere della TV italiana", superato solo da Giovanni Mucciaccia e Enrico Papi...

Thursday, February 01, 2007

A sentence in my head

Una frase da una poesia di Vladimir Majakovskij che ho in testa da tutto il giorno:

"Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri. In questa vita non è difficile morire. Vivere è di gran lunga più difficile."

Paddy Power

Mi prendo in prestito il nome di una famosa agenzia di scommesse, per rendere pubbliche al mondo le mie previsioni apocalittiche per la prima giornata del Sei Nazioni. Così il lunedì potrò dire "L'avevo detto, io!".
  • Italia - Francia 20-14 Mauro Bergamasco e Chabal si prendono un cartellino giallo a testa nella medesima occasione. La Francia, si sa, inizia sempre male il Sei Nazioni, e il primo Trofeo Garibaldi sarà azzurro. N.B. 20-14 non è casuale: è il risultato di Scozia - Francia, prima giornata del Sei Nazioni 2006.
  • Galles - Irlanda 17-34 Galles che parte bene. Irlanda in crescendo che chiude la partita nel secondo tempo. Una meta di Ryan Jones per il Galles.
  • Inghilterra - Scozia 12-15 La Scozia espugna Twickenham e Wilkinson non arriva al 50 minuto. La Calcutta Cup resta a Edinburgo, ma ci torna imbellettinata dalla rotula di Jonny Boot. Il News of the World pubblica foto della regina nuda e crolla la monarchia inglese. Scozia, Galles e Irlanda del Nord conquistano la propria indipendenza e Billy Bragg diventa il primo presidente della Repubblica di Inghilterra. Lo Union Jack e "God Save the Queen" vengono aboliti e messi fuorilegge, e gli inglesi si trovano a un referendum per votare il nuovo inno nazionale tra: "Land of hope and glory", "68 Guns" degli Alarm, "Island of No Return" del presidente della repubblica. I titoli nobiliari onorifici vengono annullati, a meno di non pagare un tributo fisso sul proprio titolo, proporzionale all'importanza. La camera dei Lord verrà sciolta e verrà sostituita dal nuovo parlamento, presieduto dai Monty Python. Cadrà in disuso il sistema reale di misura e la guida a sinistra. La Magna Charta verrà sostituita dal "Zen Stalinist Manifesto" di Attila the Stockbroker (vedi ultima poesia su questa pagina). Greenwood sarà il nuovo allenatore della nazionale di rugby inglese.
Lunedì rileggete questo post. E ditemi se non avevo ragione.
(Ok, forse ho esagerato un po'. Certe cose sono inverosimili. L'Italia non batterà la Francia)