Friday, December 28, 2007

Three-eighths shave

Tagliarmi i capelli è sempre stato un momento particolare per me. Quasi mai programmato, spesso invece frutto di un'ispirazione improvvisa. La fida Rowenta sta nella sua scatoletta, e oramai sono anni che sono tricologicamente autonomo (a parte i peletti di dietro, ma che ci si vuol fare, li mi faccio dare una mano). Di fronte a uno specchio arriva la voglia di svoltare e sfoltire. Ed è simbolico, forse perchè i capelli hanno "memoria", e anche tutto il pelo facciale. E allora tagliarli rappresenta un po' un modo di girare la pagina, aprirne una nuova, bianca, e iniziare un nuovo capitolo, o quantomeno un paragrafo. Dai capelli "lunghetti" si passa ai three-eights of an inch, o anche meno, o anche di più, ad avventati doppi tagli autonomi. Le basette cambiano la forma, i baffi e la barba apparsi e lasciati correre scompaiono. Mi piace il buzz, mi piace la mia indipendenza tricologica, la mano che ho sulla macchinetta. Cose apprese in tempi di schineddismo, in cui cercavo una mia identità in qualche modo. Come dice Billy Bragg in "Strange Things Happen"

All winter long, while I was locked in my room
Your face at the window and my hair on the floor

Wednesday, December 26, 2007

Drambuie


Fuck's saaaaaaaake! (intercalare che sto notando stia diventando più e più parte integrante del mio quotidiano castimare. Mi tagliano la strada in macchina? "Fuck's saaaaaaaaaaaake!")
Cenone di Natale (di solito facciamo il pranzo ed è meglio per tutta una serie di ragioni che non sto a elencare. Sarà chiaro anche a voi, insomma, che è meglio scofanarsi a pranzo, sdraiarsi in preda alle allucinazioni da digestione ultralaboriosa e poi fare un po' di avanzi in assoluto scazzo e libertà a cena. Invece quest'anno una serie di contingenze familiari ha portato a posticipare il pranzo a cena. A pranzo però comunque si è mangiato: antipasti vari e un po' di gallo. Vuoi non essere già carburato? A cena peggio che peggio, un riempimento incredibile (poi ci sono andato giù duro di affettato), fino al culmine raggiunto con l'anatra con le patate al forno (il mio must natalizio). Evitando di ruttare di fronte agli ospiti, ho cercato di digerire, ma il blocco non voleva saperne di andare giù. A sbloccarmi, e probabilmente a salvarmi la vita, è arrivato il mitico Drambuie, sarebbe a dire whiskey di malto invecchiato e miele speziato. Una roba molto buona e molto "Mister Muscolo idraulico liquido". Dopo mezz'ora di rutti si è sbloccato il tutto. DRAMBUIE deriva dal gaelico scozzese. Dram Buidhe (bevanda gialla) o Dram Buidheach (bevanda che soddisfa). E che lo sgorgo sia con voi!

P.S.: oggi che l'ho sentita scalciare, è forse giunto il momento di annunciare al Blogo (anche se i miei fedelissimi lo san quasi tutti), che la famiglia MacGowan è in attesa di una nipotina, e che presto sarò zio Billie. Le emozioni ziesche per ora ve le risparmio. Solo non sparatemi se diventerò melensissimo!

Monday, December 24, 2007

It was Christmas Eve, babe (II)

Un post che vi illustrerà la ricetta per una vigilia di Natale come piace a me.


e per finire, colonna sonora, dal Live at the Town&Country Club del 1988:

The Pogues & Kirsty McColl
"Fairytale of New York"


Tutta mia la città

Spese natalizie a Como. Como che era un posto che conoscevo come le mie tasche, che sentivo mi appartenesse. Le vie strette del centro, le piazze, la sua planimetria sbilenca. E invece oggi l'ho sentita meno mia, in un certo senso. Non riuscivo più a ritrovare le vie che, nel dedalo urbano comasco, sapevo trovare in men che non si dicesse. E mi è venuta la stessa tristezza che viene quando ci si rende conto di essercisi allontanati da una persona che si conosceva bene e cui si era legati, nostro malgrado e a causa delle contingenze. E' così che è avvenuta la mia deriva da Como. Era tanto che non ci andavo oggi e le vie mi confondevano, i negozi dove spendevo ore e ore...beh, ci entravo, guardavo e uscivo manco fossi un ladro. Forse era anche l'atmosfera natalizia, il caos. Como mi apparteneva più in pomeriggi sonnacchiosi e meno "chiassosi", in serate e nottate in cui era "un deserto che conosco", per continuare la citazione Equipe 84. Eppure son stato tante volte a Como sotto Natale, provando per la città la stessa complicità di due persone che dicono "Ok, adesso c'è casino, c'è tanta gente che non sa e non capirà mai di me e te, ma siamo pur sempre io e te". Forse devo chiedere scusa a Como per questo allontanamento, perchè quando mi conosceva avevo un altro nome, ero una persona diversa. L'unico momento di redenzione è stato sbucare di fianco alla stazione Laghi e vedere spuntare il Lario. Quella parte di Como era come la ricordavo, era proprio quella dei ricordi che ho da bambino, e guardando il lago mi son venuti in mente aneddoti a migliaia, serate e momenti passati nella città a milioni. Perchè in fondo Como ce l'ho ancora nel cuore.

Sunday, December 23, 2007

Best Comment Award

Signori e signore.
Quadrupedi e quadrupedesse.
Paperi e papere.
Farinacei e otarie.
Alcoolisti ed etilisti.
Pachi e aquilanti.

Sono lieto di presentarvi il premio per il miglior commento in un anno di Blogue Mahone.
Il premio va a Joe Dee per il suo commento al post This is absolute Madness! (Giugno 2007)

Anonymous said...

spettacolo!!Ho iniziato a ballare davanti allo specchio stamane con una strana schiuma bianca all angolo della bocca...i miei pensavano avessi contratto la rabbia...
JoeDee

Happy Birthday, Kiss My Ass!

"tra parentesi, omodallebasettepiùintelligentidelnorditalia.. AUGURI!!!!!
ti sei reso conto k oggi il tuo blogo compie 1anno? :P"
(Al)

Ecco. Era da almeno una settimana che mi preparavo, che pensavo al post che avrei scritto per il compleanno di Blogue Mahone. Poi, come faccio anche con gli amici, arriva il gran giorno e mi dimentico. Scusami, blogomaono, sai come son fatto. Son distratto, ogni tanto ti trascuro un po' troppo.

Son contento di avere un blog, e son contento di com'è Blogue Mahone e delle storie che ha raccontato e che ha creato (bello scrivere di aver preso un libro e ricevere il commento dal traduttore (Yako)). Grazie a tutti quelli che hanno commentato, dagli occasionali ai regolari, e a chi ha continuato a rompermi le palle e spronarmi a scrivere anche quando avevo lo scazzo alto.

Long live BLOGUE MAHONE!

Lola (L-O-L-A Lola) & altri racconti


Ebbene si, ho un cane. Una cagna in realtà, si chiama Lola (come la canzone dei Kinks, coverizzata dai Madness). La piccola randagetta è arrivata quest'estate e ci ha "adottato" e ora è fissa qua, ha la sua cuccia, le diamo la pappa, perde tempo sul nostro zerbino. Ora, il problema è che io ho sempre avuto paura dei cani, o comunque diffidenza. Però essendo Lola "mia", diventata parte della famiglia, mi sono imposto di avvicinarmi, di battere la diffidenza. E oggi non solo son riuscito a carezzarla, ma quando mi sono accovacciato lei è venuta verso di me. La piccola Lola a me fa una tenerezza enorme...chissà quante ne ha prese, pora stèla. E oggi mi son ritrovato per la prima volta commosso per un cane. Sarà l'aria natalizia, je croix, ma oggi mi sento smielato a manetta. Rivoglio il mio temperamento acido e intollerante!!!!

Festa di natale del Tradate Rugby. Dico solo due cose: quando è iniziato l'antipasto ero già al terzo o quarto bicchiere, quando servivano il primo ero già in un'altra galassia!

Film visti negli ultimi giorni:
The Navigators (Paul, Mick e gli altri) di Ken Loach
Solito film di Loach, ma a me continua a piacere. Grandiosa la sequenza "Le morti vanno mantenute a un livello accettabile" "Quale sarebbe un livello accettabile?" "Due all'anno" "Ma qua non muore nessuno da un anno e mezzo! Ci sono volontari?"

Chiamami Aquila (Continental Divide) con John Belushi
John Belushi è un mito, e se potessi scegliere l'attore che voglio per interpretare la storia della mia vita, credo che chiamerei lui (oppure Ewan McGregor, che rende meglio la mia anima sexy).

Saving Grace (L'erba di Grace) con Bill Bailey
A me ha fatto morire Bill Bailey, che interpreta l'hippie spacciatore. Commedia carina, nulla di particolarmente fantastico, ma è divertente!

Tuesday, December 18, 2007

Fuckin' burglars and fuckin' ankle!

No, non si tratta di plagio o di furto di idea. Si tratta proprio di ladri entrati in casa e impossessatisi, tra le altre cose, della chiavetta USB dove tenevo l'unica copia di quanto fatto finora sulla tesi. Meno male che era poco.

*bestemmie*

Per il resto, che dire...gran mangiata da Pietro sabato sera. E domenica c'era quella che avrebbe dovuto essere "la mia" partita. Lo era da quasi un mese, forse di più. Ho rinunciato a molto pur di essere presente, di giocare. E alla fine la caviglia non mi ha permesso di giocarla, e io sono ancora dietro di tutore, immersioni in acqua bollente e sale, e arnica a paccate.

*bestemmie*

Fortunatamente c'è stato un gran terzo tempo contro Melegnano, battuto 69-0. Gare alcooliche, poi quattro dei loro (rispondenti ai nomi di Bosawai, Homer, Paolino e Griffen. Quest'ultimo secondo me somiglia parecchio a Outspan Foster nel film dei Commitments) si uniscono a noi e vengono ad aperitivare in un bar di Locate Varesino. E mi fanno fare bevilo bevilo con il Pampero. Tornato in sede grazie al gentile contributo di Chiara (non ero già più in grado di guidare) ho anche ammazzato una mezza bottiglia di Barbera che era rimasta lì. E' finita che ero stonfo fradicio e che mi hanno dovuto portare a casa.

Ieri sera birrata milanina al Pogue avec Papera, Ors, Spapp'ra, Ghe, Rosa, Duccio&signora, Radagast e Xli (anche lui Mastino di Melegnano, trall'altro) e con la gentile partecipazione di Giorgia, una soberrima amica di Ghe. Scambio di regali, cioccolatini, papere, cravatte del Rugby Udine (ho trovato la cravatta per la laurea). Saluti commossi. Poi il ritorno a casa per scoprire dei ladri.

*bestemmie, bestemmie e ancora bestemmie*

Saturday, December 15, 2007

This is England


Era da un pezzo che ne volevo parlare. Uno dei film più belli che ho visto recentemente è "This is England", di Shane Meadows, anno 2006. Fan-ta-sti-co. Veramente bellissimo. Una bella storia, una grande colonna sonora, dei bravi attori, e una stupenda ricostruzione dell'Inghilterra nel 1983. E delle grandi basette da parte di Woody, personaggio interpretato da Joe Gilgun, per cui profetizzo un avvenire da futuro Ewan McGregor (nella parte figa della carriera di McGregor ovviamente). Da visitare assolutamente il sito ufficiale del film, veramente ben fatto. Per informazioni su cast e film, qui c'è la pagina IMDB di This is England. A vostra disposizione ora ben tre clip: il trailer, i titoli di testa (fantastici, con "54-46 Was My Number" di Toots & The Maytals come colonna sonora) e la scena in cui Shaun, il protagonista, incontra Woody, Milky, Gadget, Pukey e Kes, la gang di skinheads a cui si unirà in seguito.

TRAILER


54-46 WAS MY NUMBER (TITOLI DI TESTA)


MOVIE SCENE

Friday, December 14, 2007

Coach Billie

LiUC - Tradate Biss 25-15

Maledetta caviglia. Continua a fare male, e mi costringe a stare fermo. E' così che per la prima volta non sono sceso in campo per una partita della Biss. Si giocava contro la squadra della LiUC, e pur di esserci e contare qualcosa, mi sono reinventato allenatore. Scelte tecniche azzeccate (Simonebovo all'ala, Pelucchi mediano) e meno (Benji apertura, la touche sempre completa). Però son stato contento di aiutare i miei compagni di squadra, da fuori. Sgolandomi in un modo assurdo e maledicendoli mentalmente perchè, porco cazzo, su quel campo avrei avuto una voglia matta di correre, placcare, giocare. Alla fine abbiamo perso 5 mete a 3. Neanche male considerando il numero di allenamenti complessivo messo assieme dalla nostra squadra. E non parlo delle ultime due settimane. Parlo proprio di esperienza con la palla ovale in mano. Il terzo tempo l'abbiamo fatto nel Campus della LiUC, sperando passassero fiumane di studentesse Erasmus che invece non si son viste. Chissenefrega. Capitan Dante che mi dice: "Billie, si sentiva che non eri in campo, quando ci sei tu so sempre cosa succede e cosa non funziona" e Morris che gli fa eco: "E poi sei un trascinatore" sono emozioni di quelle che ti porti dietro a lungo. Allèz la Biss!!!

Saturday, December 08, 2007

Out of the black and into the red


Grosse novità nel mondo dell'etilismo organizzato: Guinness turns red! Ebbene si, la fabbrica irlandese di birra ha lanciato in Gran Bretagna la Guinness Red, una versione rossa della Guinness. Sempre la solita combinazione di ingredienti, ma con l'orzo leggermente tostato. Ci sarà sempre la testa della pinta (quella alla "capigliatura di Collins" per intenderci) e bisognerà sempre aspettare 119,5 secondi perchè la pinta perfetta sia spillata. Brutte notizie per quanti già si stavano leccando i baffi in anticipation: la Guinness Red è intesa per il solo mercato britannico. Fuck awfffffff!!!!

Thursday, December 06, 2007

E' inutile, come pettinarsi

E' difficile parlare del libro di un amico. Mandato via posta da una persona con cui hai condiviso una partita di rugby, con tanto di dedica autografa. Insomma, non mi è mai capitato di dover dire a Coe che l'inizio de "Il Circolo Chiuso" è un po' faticoso, nè a Stefano Benni che ultimamente è ripetitivo, nè a Roddy Doyle che se la cava meglio sulla corta distanza, e che mi son bloccato su "Oh, play that song". Non avrei il coraggio di confessarglielo, come non l'avrei di confessare analoghi blocchi a Ernest Hemingway ("Per chi suona la campana") o Beppe Fenoglio ("Il partigiano Johnny"). La confessione a Hemingway sarebbe particolarmente penosa: l'ho iniziato tre volte e ho sempre mollato dopo non più di venti pagine. In compenso, J.D. Salinger si sentirebbe dire che di "The Catcher In The Rye" e di "Alzate l'architrave, carpentieri" non cambierei una parola. E poi, a parte la paura di "offenderli" con commenti ingenerosi, ovviamente c'è sempre la paura di non saper fare un "commento" che sappia soddisfare l'autore del libro. A Salinger saprei dire che "The Catcher in the Rye" è stato il libro della mia adolescenza, che mi ha segnato, che è stato importantissimo per me e che l'ho letto decine di volte in italiano e almeno 3-4 in inglese. Non sarei però capace di mettere a fuoco e spiegargli il perchè. Maurizio (Mapelli) dovrà quindi accontentarsi di esser citato qua sul Blogomahono.

Saturday, December 01, 2007

A perfect day for bananafish

Attendevo questo momento. Finalmente è entrato in scena. Seymour Glass, probabilmente il fantasma più ingombrante e incombente dell'intera letteratura mondiale, è entrato in scena. Ne avevo sentito parlare solo in modo filtrato, attraverso le parole di suo fratello Buddy, e le vicende del fratello Zooey e della sorella Franny. Quattro racconti in cui Seymour Glass volteggiava in ogni stanza, come uno spiffero di una porta non chiusa. Adesso invece Seymour è entrato in scena. Per uscirne definitivamente. E il racconto A perfect day for Bananafish (di J.D. Salinger) guardacaso è l'unico in cui Buddy Glass non ci mette il naso, chissà se Salinger l'ha pensato scritto da lui. Sinceramente non credo: troppo asciutto e troppo distaccato: una cosa che Buddy non sarebbe mai riuscito a fare, parlando del fratello. E alla fine del racconto Seymour esce di scena, sbattendo la porta.

(Commento che mi son sentito di fare su un racconto di J.D. Salinger e su un personaggio attorno a cui voltavano, senza che vi comparisse direttamente, altri quattro racconti. Per citazioni e altri commenti, aspettate che finisca la raccolta Nine Stories)