Friday, February 02, 2007

Una vita da lettore

Ieri ho finito l'autobiografia di Bill McLaren, storico commentatore BBC originario di Hawick, nel sud della Scozia. Un libro che mi è piaciuto parecchio e da cui ho tratto qualche aneddoto interessante. In più, da giornalista amatoriale di rugby, le parti che parlavano di giornalismo e telecronache mi interessavano particolarmente. Era il mio libro da treno, e l'ho finito in treno. Stamattina mi son quindi munito di un altro volume, regalo di natale dell'altra sorella, che avevo già iniziato a leggere. Si tratta di Una vita da lettore (The Complete Polysyllabic Spree) di Nick Hornby, di cui avevo già letto e apprezzato tre romanzi. Praticamente è una raccolta di articoli che ha scritto per il magazine The Believer recensendo la sua lettura. Non tanto i libri in sè, quindi, ma la lettura. Devo dire che quando l'ho visto avrei sperato in Fever Pitch (Febbre a 90°) piuttosto che in quel libro. Che però si è rivelato molto piacevole e interessante nel mettermi alcune pulci nell'orecchio: ora voglio leggere alcune delle cose che il libro cita, come per esempio Fanny e Zooey e tutto il resto che non ho letto di J.D.Salinger. Il rischio è che mi influenzi troppo e che mi metta a fare recensioni della mia lettura anch'io, mettendo all'inizio la colonna dei libri acquistati e letti nell'ultimo mese. Vista la mia scarsa liquidità, suppongo che la prima delle due colonne sarebbe il più delle volte desolante. Da Natale il mio elenco è questo, all'incirca:

LIBRI ACQUISTATI
  • Art Spiegelman "Maus" Fumetto
  • Stefano Benni "Bar Sport"
LIBRI RICEVUTI IN REGALO
  • Bill McLaren "The Voice of Rugby - My Autobiography"
  • Nick Hornby "Una vita da lettore"
  • Marco Philopat "Costretti a sanguinare" (già letto)
  • Giovanni Floris "Risiko"
  • Jonathan Coe "La Banda dei Brocchi" (anche se mi è stato regalato qualche giorno prima di Natale, dopo che avevo finito di leggerlo, visto che tanto mi era piaciuto)
LIBRI LETTI
  • Art Spiegelman "Maus"
  • Stefano Benni "Bar Sport"
  • Bill McLaren "The Voice of Rugby - My Autobiography"
  • Marco Philopat "Lumi di punk" (qualche pezzo)
  • Jonathan Coe "La Banda dei Brocchi" (effetto retroattivo, in realtà l'ho letto in dicembre)
  • Andrea Pazienza "Pertini & altre satire" Fumetto (rilettura)
  • Nick Hornby "Una vita da lettore" (iniziato)
Fico. E mo' so cazzi vostri. Maus di Art Spiegelman l'ho preso, come anche Bar Sport di Stefano Benni, mentre comperavo i regali di Natale il 27 dicembre (beh, non si possono fare regali dopo Natale? Io prima non avevo nè tempo nè soldi). Ne avevo letto la prima metà, e ho deciso di finirlo. Letto tutto di un fiato, ne ho parlato qui. Bar Sport di Benni era un caposaldo che mi mancava: avevo letto Bar Sport 2000 e Il bar sotto il mare, e Benni è il mio autore italiano preferito. Il primo episodio della saga dei Bar Sport non mi ha affatto deluso: erano proprio le storie e le risate che cercavo. Più di una volta son scoppiato a ridere da solo in treno mentre lo leggevo, facendo la figura del pazzo. Dell'autobiografia di Bill McLaren ho parlato poco sopra, mentre di Lumi di punk di Marco Philopat ho letto poche pagine piuttosto distrattamente. La Banda dei Brocchi di Jonathan Coe mi ha invece completamente rapito: l'ho letto di un fiato nelle due settimane prima di partire per Glasgow. Focaccinova, che mi ha prestato il libro, quando l'ho finito ha deciso di regalarmelo, visto che mi era piaciuto tanto e che diceva che era "il mio libro". Spero di aver ricompensato un pensiero così bello con il regalo che le ho fatto io a Natale, ovvero La famiglia Winshaw, sempre di Coe. A rapirmi, de La Banda dei Brocchi, sono state mille cose. L'ambientazione è sicuramente la prima di queste: Birmingham alla fine degli anni '70, quando ancora era una città industriale. Io invece ho visto Birmingham nel 2006, trasformata in un mega-mall, una città centro commerciale. E poi la fine degli anni '70 in Inghilterra, con gli attentati dell'IRA, il razzismo verso gli irlandesi, le lotte dei lavoratori, l'inizio del punk, la fine della progressive e gli ultimi respiri labouristi prima che dell'avvento di Maggie Thatcher. E poi le diverse storie che si intrecciano, insomma, mi hanno affascinato. Pert l'ho riletto quando ho scritto questo post. Di Hornby ne ho già parlato, anche se è singolare come parli in uno degli articoli di Hay-on-Wye, paesino situato dal confine tra Galles e Inghilterra, non lontano da Ross-on-Wye, dove sono stato invece pochi giorni fa. Infine c'è da parlare del libro di Floris regalatomi da mio fratello. Diciamo che mi ha lasciato un po' così, non vogliosissimo di leggerlo. Il fatto è che non mi ispirano parecchio i sedicenti saggi politici scritti da presentatori TV. Se poi pensiamo che Giovanni Floris sta al terzo gradino di un'ideale podio de "I personaggi che non posso reggere della TV italiana", superato solo da Giovanni Mucciaccia e Enrico Papi...

1 comment:

Anonymous said...

di Benni a me erano piaciuti molto anche 'Comici spaventati guerrieri' e 'Terra', però ero un adolescente e avevo gusti diversi da adesso, non so se ora li apprezzerei ancora così tanto. Dei libri inglesi che hai citato non ne ho mai letto nessuno, però mi invogliano molto; i film britannici tipo "Grazie signora Tatcher" o "Febbre a 90°", "Trainspotting" etc sono tutti intelligenti e divertenti e mi immagino che i libri abbiano più o meno le stesse atmosfere e lo stesso humpur. L'ultimo libro che ho letto io invece è di uno scrittore siciliano, Bufalino: si chiama "Diceria dell'untore" e te (ve) lo consiglio, a me è piaciuto davvero molto molto.