I've watched all your suffering
As the battles raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms
Mancano pochi minuti. Lo spogliatoio è piccolo, scomodo. Siamo tutti ammassati. Seduti, prepariamo le cose. C'è quasi un silenzio irreale. Dervino: "In piedi". E noi ci alziamo. "Teste alte". Non c'era neanche bisogno di dirlo. "Abbracciati". Ci stringiamo insieme, ricordo al mio fianco Morris. "Chiudete gli occhi". E chiudiamo gli occhi, respiriamo, ci rilassiamo. Stretti. Uniti. Insieme.
"Sapete cosa vedo? Vedo luglio, caldo, zanzare. E noi in campo. Agosto, voglia di andare al mare. Ancora caldo e zanzare. E noi in campo. Vedo settembre, le prime amichevoli, primi problemi da sistemare, infortuni. E noi, ancora, in campo. Vedo ottobre, i primi risultati. E noi sempre in campo. Novembre. Il 23 novembre. E' oggi, è qui. E sapete, nei vostri occhi, cosa vedo? Vedo Abe che piscia addosso a Billie in doccia, vedo Enzo che rompe sempre i coglioni, vedo queste cose. E perchè? Perchè siamo fratelli".
Fratelli. "Fratelli per forza". Perchè c'è la gente che non si sopporta. Ci sono le recriminazioni. Ci sono le cose che non vanno giù. Ma lì, in campo, io sento che lo siamo. E se non sono dentro a dare una mano, mi sento sminuito:
And Crispin Crispian shall ne'er go by,
From this day to the ending of the world,
But we in it shall be remembered-
We few, we happy few, we band of brothers;
For he to-day that sheds his blood with me
Shall be my brother; be he ne'er so vile,
This day shall gentle his condition;
And gentlemen in England now-a-bed
Shall think themselves accurs'd they were not here,
And hold their manhoods cheap whiles any speaks
That fought with us upon Saint Crispin's day.
Abbiamo perso. Poteva capitare. Purtroppo. Io mi dico: male in mischia chiusa, non ho trovato l'assetto; s.v. nei raggruppamenti; bene un placcaggio su una loro seconda. Chiuso. Per quel poco che mi è stato possibile, ce l'ho messa tutta. E ho visto i miei compagni, i miei fratelli, mettercela tutta. Come stiamo facendo da luglio. Contro tutto. Contro tutti. Non abbiamo retto alla tensione dell'ora o mai più e loro ci han saputo colpire, portando a casa la partita. Brutto sentire a fine partita, al fischio finale, uno di loro urlare "In yer fucking faces". Mi aspettavo tutt'altra signorilità. Anche se alcuni di loro li ho abbracciati sinceramente, altri potevano risparmiarsi certe uscite, che a me non sono andate giù. Ma sono tutte chiacchere. La verità è che abbiamo perso, anche se abbiam perso "bene".
Però ritengo necessario dire questo, ai miei fratelli per forza, ai miei brothers in arms. Nonostante le polemiche interne che possiamo avere. Nonostante questa sconfitta e il punto perso a Varese. Nulla è finito ancora, la stagione non è da buttare via. E per questo, gli dedico non una direstraitsiana Brothers in Arms, non uno shakesperiano Enrico V, ma un johnbelushiano Bluto Blutarski: