Monday, November 24, 2008

Brothers in arms

I've watched all your suffering
As the battles raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms

Mancano pochi minuti. Lo spogliatoio è piccolo, scomodo. Siamo tutti ammassati. Seduti, prepariamo le cose. C'è quasi un silenzio irreale. Dervino: "In piedi". E noi ci alziamo. "Teste alte". Non c'era neanche bisogno di dirlo. "Abbracciati". Ci stringiamo insieme, ricordo al mio fianco Morris. "Chiudete gli occhi". E chiudiamo gli occhi, respiriamo, ci rilassiamo. Stretti. Uniti. Insieme.

"Sapete cosa vedo? Vedo luglio, caldo, zanzare. E noi in campo. Agosto, voglia di andare al mare. Ancora caldo e zanzare. E noi in campo. Vedo settembre, le prime amichevoli, primi problemi da sistemare, infortuni. E noi, ancora, in campo. Vedo ottobre, i primi risultati. E noi sempre in campo. Novembre. Il 23 novembre. E' oggi, è qui. E sapete, nei vostri occhi, cosa vedo? Vedo Abe che piscia addosso a Billie in doccia, vedo Enzo che rompe sempre i coglioni, vedo queste cose. E perchè? Perchè siamo fratelli".

Fratelli. "Fratelli per forza". Perchè c'è la gente che non si sopporta. Ci sono le recriminazioni. Ci sono le cose che non vanno giù. Ma lì, in campo, io sento che lo siamo. E se non sono dentro a dare una mano, mi sento sminuito:

And Crispin Crispian shall ne'er go by,
From this day to the ending of the world,
But we in it shall be remembered-
We few, we happy few, we band of brothers;
For he to-day that sheds his blood with me
Shall be my brother; be he ne'er so vile,
This day shall gentle his condition;
And gentlemen in England now-a-bed
Shall think themselves accurs'd they were not here,
And hold their manhoods cheap whiles any speaks
That fought with us upon Saint Crispin's day.

Abbiamo perso. Poteva capitare. Purtroppo. Io mi dico: male in mischia chiusa, non ho trovato l'assetto; s.v. nei raggruppamenti; bene un placcaggio su una loro seconda. Chiuso. Per quel poco che mi è stato possibile, ce l'ho messa tutta. E ho visto i miei compagni, i miei fratelli, mettercela tutta. Come stiamo facendo da luglio. Contro tutto. Contro tutti. Non abbiamo retto alla tensione dell'ora o mai più e loro ci han saputo colpire, portando a casa la partita. Brutto sentire a fine partita, al fischio finale, uno di loro urlare "In yer fucking faces". Mi aspettavo tutt'altra signorilità. Anche se alcuni di loro li ho abbracciati sinceramente, altri potevano risparmiarsi certe uscite, che a me non sono andate giù. Ma sono tutte chiacchere. La verità è che abbiamo perso, anche se abbiam perso "bene".

Però ritengo necessario dire questo, ai miei fratelli per forza, ai miei brothers in arms. Nonostante le polemiche interne che possiamo avere. Nonostante questa sconfitta e il punto perso a Varese. Nulla è finito ancora, la stagione non è da buttare via. E per questo, gli dedico non una direstraitsiana Brothers in Arms, non uno shakesperiano Enrico V, ma un johnbelushiano Bluto Blutarski:

Thursday, November 13, 2008

Yer Seek Minds (I)

Ho sempre sognato di farlo.
Non posso trattenermi oltre.
(P.S.: Seek Minds è un gioco di parole, non un errore di ortografia)
Le chiavi di ricerca per Bloguemahone - ottobre 2008:
  • la prima volta fa male? - ...iniziamo bene...
  • pietro grossi pugni sintesi - uno non combatte e l'altro è sordomuto. si menano.
  • "massimo bocchiola" - se lo trovi, digli che le sue traduzioni di Irvine Welsh, a me, non piacciono per niente...
  • accadde nel 1958 - http://it.wikipedia.org/wiki/1958
  • adolescenzialità a parma - non lo so, ci son stato per la prima volta dopo i vent'anni.
  • antonio pennacchi città duce fondazione - Clicca qua
  • belfast ostelli - io son stato all'Helga, in Cromwell Street. Un mio amico ha pure aperto una porta con una forcina.
  • belzebu tradate - ma dai? Dove? Al Folk?
  • billy mcgowan tradate - wow, sono famoso! -ie comunque, -ie!
  • camicie hawaiane - ne possiedo una. Embè?
  • cani tallonatori - conosco qualche Canuomo che gioca anche tallonatore, in effetti...
  • chi è direttore di rurmec spa? - figliolo, un giorno tutto questo sarà tuo...KA-TUNK!
  • colpisce con uno sparachiodi porno - questo devo ASSOLUTAMENTE vederlo...
  • come pettinarsi - non tocco un pettine da quando avevo quindici anni.
  • come pettinarsi a un matrimonio - suggerirei un mohicano...
  • drambuie a udine - Orsoooo? :P
  • farsi male da soli - dici che c'è un manuale online? Autolesionismo for Dummies?
  • feck off in inglese - vaffanculo in italian!
  • belfast "how to make friends" - beh, innanzitutto assicurati di chi hai di fronte...
  • giornali per uomo ungheresi - ...si autocommenta...
  • la canzona all inizio di lock and stock - chi canzona chi in Lock & Stock?
  • misteri appennino - rabbrividiamo...
  • orso e papera - si, sono amici miei.
  • ospedale sondalo tac - a inizio ottobre era guasta, te l'assicuro!
  • partenza milano cadorna arrivo verona porta nuova - è dura, da Cadorna passano solo le Nord...
  • pettinarsi come i punk - Clicca qua
  • pinta di birra - internet non è il posto per cercarla, entra in un pub piuttosto!
  • pissin porno - porno continuo trainspotting - porno cook - porno racconti - ShinyStat dal prossimo mese mi mette nella categoria "Siti per adulti"
  • rugby farsi male - beh, càpita...
  • sangue dal naso dopo la botta - può capitare. A meno che non hai battuto lo stinco.
  • sicurezza sparachiodi - sto immaginandomi due guardie del corpo armate di chiodatrice a sparo...
  • treni lomazzo verona - non ci sono da Cadorna e li vuoi da Lomazzo???
  • una cane lola - cagna, Lola è una cagna.
  • you porn free over 20 in treno - una promozione di Trenitalia sul porno online?

Tuesday, November 11, 2008

New article + figudemmerda

1. Pubblicato nuovo articolo su Storie di Sport:


2. Figura di merda: mai, mai e poi mai mandare sms allo stesso momento a un avversario e alla propria ragazza. Sennò un seconda/terza linea dell'US Delebio Rugby rischia di trovarsi un affettuoso "Amore mio bello?" sul cellulare. Errrrm....

("Ovviamente l'ultimo non era per te :P"
"Spero..."
)

Heart & Knuckles

Iniziato malissimo, mal di gola e un litigio telefonico. Chiudo la macchina, occhi ancora umidi, gli altri son già cambiati, un senso di inquietudine fortissimo, nonostante le ultime battute al telefono fossero più tranquille. Guardo la mollettina azzurra attaccata alla borsa, lì, vicino al caschetto. Il capitano, giàssa, prima che varchi la porta dello spogliatoio, mi fa: "Ora fai un bel respiro e lascia da parte il nervoso. Ora pensa alla partita". Poi me lo dice Bimbo che, se mai ne ho dubitato, è davvero un fratellone per me, e aggiunge: "Approfittane e sfogati". E poi l'altro fratellone, quello che supera la quintalata, sia di peso, sia di fiducia che mi da ogni volta, me lo ripete. "Sei il terzo che me lo dice" "Ci tenevo a dirtelo anch'io" "Ci tenevo che me lo dicessi anche te". Respiro, cerco di cacciar via l'inquietudine. Voglio giocare bene, voglio chiamarla a fine partita, sentirla orgogliosa di me e contenta del mio sorriso.
Entro in campo, come sempre, baciando il simbolo sul petto della maglia e la nocca del mio mignolo sinistro. Si inizia benino, specie in mischia chiusa. La Banda Bassotti da il suo apporto a un po' di carrettini, uno dei quali spiana la strada alla meta di Michi. Poi ci si spegne, tutti quanti, e si fatica. Riusciamo a mettere la seconda meta a segno solo a fine primo tempo, e nel secondo tempo, nonostante si riparta all'attacco, siamo troppo nervosi e ci facciam fischiare tutto contro.
Enz Off, stranamente nervoso, viene sostituito al 55', dall'unica riserva di mischia. E io, che forse mi aspettavo che quello che sarebbe stato sostituito sarei stato io, mi sveglio un po'. Mi si accende qualcosa dentro, cerco di buttare in campo la mia aggressività. In mischia chiusa le cose si sistemano e fuori sono più tenace e rabbioso, nonostante i nostri attacchi siano sempre frustrati. Metto pressione anche nella loro area di meta, nonostante l'estremo mi faccia fesso facendomi scivolare sul fango.
Al 72', per citare Paolini, tocco il cielo con un dito. Io e Darione, seconda linea e numero otto, siamo rischierati a largo ad occupare lo spazio. La palla arriva verso di noi, azione da trequarti, con Dario e Billie improvvisamente trasformati in secondo centro e numero 8. Fred prende la palla, fissa l'uomo e me la da, appena dentro ai 22, e io penso solo alla linea, a correre più forte che riesco, a superare l'avversario che sta tornando a chiudere e a tuffarmi oltre la linea. Batto la mano per terra, non ci credo quasi, mi sembra un film, mi rialza l'abbraccio dei miei compagni. Io ringrazio Fred, che mi ha passato la palla e che è quasi commosso quanto me per la meta. Poi mi incazzo però, perchè dobbiamo farne un'altra. Dervo mi prende per un braccio, mi indica ai miei compagni, mentre ansimo per la corsa fatta: "Guardatelo. Guardate che cuore ci sta mettendo. Cercate di metterci lo stesso cuore in questi dieci minuti!".
La partita finisce senza che l'abbiamo fatta, senza bonus, e al fischio finale mi lascio cadere a terra, privo di forze, e inizio a piangere come un vitellino. Qualcuno urla di rialzarmi, e lo faccio, lascio che le lacrime continuino, ma vado a fare il saluto. Quando facciamo cerchio attorno all'allenatore, Dervo è incazzato e io ho ancora gli occhi lucidi. "Abbiamo sbagliato, abbiamo perso un punto. Ora non possiamo più permetterci errori. Ci vuole cuore, dobbiamo crederci. Io so che Billie ci crede, siamo tutti come Billie?". L'orgoglio schizza a mille, e solo dopo riesco a godermi il fatto di aver fatto meta, quando vedo i sorrisi dei miei compagni, le loro pacche.
Quando entro in spogliatoio solo per prendere il cellulare dalla borsa valori. E' scarico, riesco solo a dare la notizia, prima che la batteria esali l'ultimo respiro. Ero inquieto, ma sapevo che eri lì, sulla mia nocca