In coda al passaggio a livello, vedo che il treno per Milano è appena ripartito. Ora le tireranno su. E invece no. No, c'è da aspettare ancora. E allora ingrano la prima e derapo un'inversione a U, e proprio nel mentre vedo il treno diretto a Como. E continuo, soave, nell'inversione, rimettendomi in coda. Ho inventato l'inversione a O. Un tipo di manovra che alle volte è necessario saper maneggiare, quando un passaggio a livello sembra incombere lì di fronte, destinato a non aprirsi mai. E siccome la vita sembra sempre seguire alla lettera la Legge di Murphy, a noi non resta che cercare di dribblare Murphy con una finta. Facendo finta di rinunciare, abbassando la guardia, anche disperandoci un po'. Pronti a stupire il passaggio a livello di Murphy continuando l'arco della nostra inversione fino a chiudere la O. A cerchiare il cerchio. E dimostrare che, dopo tutto, continuiamo a crederci. Certo, magari il passaggio a livello resta chiuso, e a noi non resta che rinunciare, prendere altre vie, o parcheggiare e prendere il sottopassaggio a piedi. Oppure a volte si apre e, non vedendo le croci di Sant'Andrea che segnalano il passaggio a livello senza barriere, finiamo travolti da un Eurostar di delusione. Oppure ancora, è una finta, e si riabbassano intrappolandoci sui binari, e li hai voglia a invertire a O, non serve. Però, cazzo...se ci arrivi, al di là del passaggio a livello, che soddisfazione, eh?
E poi, dopotutto, non basta saper dribblare come George Best, bisogna anche saper sfondare come Graeme Souness e sfoderare la rabbia e la grinta di Roy Keane o Vinnie Jones.
(Pregevolissima, oserei dire, l'ultima azione, un colpo di grazia e classe e talento cristallino che è difficile eguagliare)
In fondo basta un buon caffè, due cucchiaini e mezzo di zucchero e l'abilità di saperci dormire sopra, per risolvere un bel po' di problemi. O ridimensionarli. O vederli da un'altra angolazione. Basta che qualcuno sappia pompare, mentre tu reintegri la caffeina, un po' di fiducia nelle ruote che senti sgonfie. E quindi dedico questo a tutti quelli che affrontano la vita a inversioni a O, e a tutti quelli che sanno sopportare lo stridere delle gomme durante la manovra, e a tutti quelli che sanno risollevare la loro testa quando il mento non ne vuole sapere di stare rivolto all'insù.