Wednesday, November 14, 2007

La Gang del Pensiero

ovvero: La Zetetica e l'arte della rapina in banca.

E siamo al terzo libro di Tibor Fischer che ho letto e, sinceramente, mi sento di dire che non è mai riuscito a raggiungere i fasti di quel capolavoro che è "Sotto il culo della rana (in fondo a una miniera di carbone)". E' un libro che ahimè, gira un po' troppo attorno a sè stesso, e poi si riprende verso la fine. Avrei tolto un sacco di pagine, anche se è stata una lettura piacevole e che il solito humor nero Fischeriano mi ha strappato sorrisi a più riprese. Diciamo che si passa da frammenti memorabili a sezioni che lasciano un po' il tempo che trovano. Ho faticato un po' a finirlo, insomma, ma mi è piaciuto abbastanza. Grazie a Guido Fandeluso per avermelo consigliato, anche se forse me l'ha "ucciso" creando troppa aspettativa.

Tibor Fischer comunque rulezza!
Gli illustrai a grandi linee le obiezioni del collegio. Parish ne sembrò sorpreso e mi fece notare che nel regolamento universitario non c'era alcun articolo che vietasse espressamente il possesso di vagabondi morti.
"E poi, anche lei, in casa, ha uno zorilla imbalsamato".
Ecco i rischi che si corrono a non tenere in ordine la propria casa.

Argomenti usati da me

1. Parish non era un esperto imbalsamatore.
2. Non sono cose che si fanno, suvvia!
3. Le casse di Chevalier-Montrachet (menzionarle non è stato molto professionale da parte mia).

Argomenti usati da Parish

1. Riguardo la mia prima bordata: l'università dovrebbe essere un'esperienza educativa.
2. Anche il museo Fitzwilliam era pieno di mummie - che tra l'altro, a differenza del tenente colonnello, non si erano certo dichiarate disponibili a essere esibite.
3. Perchè l'essere conservati con tanta cura dovrebbe essere appannaggio esclusivo di orribili stranieri?
4. Offerta di donare il tenente colonnello mummificato al collegio in modo che tra un paio di millenni si possa rifilarlo al Fitzwilliam.

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