Friday, August 22, 2008

Porno

In fondo è partito tutto da Trainspotting, da quel gattone di Spud. E mentre stavo a Orio al Serio ad aspettare un certo atterraggio, il suo primo in terra del nord, mi son fatto un giretto per l'edicola/libreria di Orio al Serio. Mi piace parecchio andarci. Provo a vedere se il nuovo di Nick Hornby ha un prezzo decente. No way. Poi trovo la pila di libri di Irvine Welsh. Sono quasi deciso per un altro, poi compare. Porno, ovverossia il seguito di Trainspotting. E me lo prendo. Sempre nella stessa cornice, due giorni più tardi, lo riacquisterò, un regalo per Silvia, correndo trafelato per Orio al Serio, seguendo l'ispirazione del momento. Ed è bello ritrovare tutti i personaggi di Trainspotting invecchiati di dieci anni, con un Sick Boy ancora più cinico (se possibile), un Begbie ancora più psicopatico, uno Spud sempre più incasinato e Renton (punto e basta). Unico neo, la traduzione: caro Massimo Bocchiola, avevi tradotto anche Tolleranza Zero e ne hai tradotti molti altri di Irvine Welsh, ma il tuo modo di rendere lo scozzese, no, non mi piace (giudizio personale). E avrei preferito, essendo questo il seguito di Trainspotting, che la traduzione fosse di nuovo affidata alla Zeuli, non fosse altro per continuità con il linguaggio dei personaggi del primo libro. Bella l'idea dei titoli dei capitoli diversi a seconda del personaggio che li narra, ma il libro è diverso da Trainspotting, si sente la necessità di dare un seguito al primo capitolo, mentre Trainspotting era un mosaico di mille storie e mille personaggi, con le loro mille voci. Stavolta la storia è più concentrata, pur avendo un bel significato sotto. Fantastico il manifesto di Sick Boy:
Io credo nella lotta di classe. Credo nella guerra dei sessi. Credo nella mia tribù. Credo nella parte virtuosa e dritta e intelligente delle classi lavoratrici in opposizione alle stupide masse decerebrate, come anche alla borghesia che è mediocre, senz'anima. Credo nel punk, nel Northern Soul, nella acid house, nel mod, nel rock and roll. Credo anche nel rap e nell'hip hop...ma quelli sinceri, pre-commerciali. Questo qua è stato il mio manifesto, Franco.
Il momento topico del libro, quello che secondo me centra il significato di tutto il romanzo, però è un altro, la discussione circa una canzone di Roger Daltrey:
Ci rimettiamo attorno al tavolo, e fra me, Gav e Sick Boy scoppia una discussione stile vecchi tempi a proposito del testo di Giving it All Away, di Roger Daltrey. Sick Boy sostiene: "Dice: 'I'd know better now, giving it all away'".
Gav scrolla la testa. "Nisba, dice
'I know better now'."
Faccio ai due coglionazzi un gesto sprezzante. "Le vostre diverse posizioni sono solo meschine dispute da pedanti, che non cambiano il succo essenziale della canzone. Se l'ascoltate, se ascoltate davvero, scoprirete che dice
'I'm no better now' come dire che non è migliorato per niente. E' sempre lo stesso. Non ha imparato niente."
"Cazzate" sbuffa Sick Boy, "il succo della canzone è proprio guardarsi indietro con i vantaggi del ricordo, e della maturità."
"Esatto" conferma Gav, "un discorso tipo 'se allora sapevo le cose che so adesso...'"
"No" ribatto, "qua sbagliate tutti e due...state a sentire come la canta Daltrey: è un lamento, c'ha dentro il senso di sconfitta; è la storia di un soggetto che alla fine si è reso conto dei suoi limiti. I'm no better now perchè son sempre il solito cazzone strafottuto che son sempre stato."

2 comments:

Anonymous said...

Immaginate che faccia potevo avere quando tra un abbraccio e un bacio mi mette davanti con fare innocente questo libro dicendomi "guarda che ho comprato!?!" In un primo momento non avevo pensato potesse essere il continuo di Trainspotting e mi son detta "vabbé che è un mese che un ci vediamo ma comprare addirittura una guida..." (non per dire, eh, Gattone...)

Anonymous said...

ahahahah magari ha una funzione antiallergica?