Tuesday, September 09, 2008

Studs deep

Amatori Tradate - Novara 53-7
Verbathlon, Verbania

Energy, Enthusiasm, Confidence and Pride

Diamine, non ne avevo ancora parlato. Imperdonabile, davvero imperdonabile. Martedì, riunione tecnica di mischia. "Siamo contati. Tu, Billie, sei dei nostri. Tecnicamente non sei ancora pronto, ma atleticamente ci sei". Io annuisco, mi sento anche un po' arrossire. E poi via, in campo, a provare touche e giocate. Venerdì provo a lanciare: mancano i due tallonatori. Sono carico, anche quando si scopre che Bimbo c'è, e quindi non devo lanciare o fare il tallonatore. Domenica, alle 6 e 30, sveglia. Un messaggio arriva, proprio mentre mi sollevo dal letto, a rischiararmi la giornata. E poi, colazione, Sunnyside of the Street, e via verso Tradate, poi verso Verbania. Mentre arriviamo e ci cambiamo, scende un acquazzone. Campo fradicio e palla scivolosa, ma temperatura perfetta per giocare a rugby. E io parto flanker, per la mia prima stagione con buone prospettive di gioco in prima squadra, da terza linea. Notando con piacere che nelle gambe ho l'energia necessaria e, pian piano, riorientandomi su un campo da rugby. Mosè che mi incoraggia durante tutta la partita, un faro grosso così che poggia le chiappe sulla mia spalla. Mi mangio una meta nel primo tempo, nello stesso punto dove me n'ero mangiata una con la Biss contro il Borgomanero. Poi in un'azione il cervello si sovraccarica e finisco per mollare una palla-omo al povero Abe, ignorando il buco enorme che avevo davanti. Negli ultimi venti minuti da tallonatore, la prima linea avversaria mi centrifuga un po'. Però resisto, stringo i denti, non mollo, e le mie le porto a casa. Però sento di essere a sostegno. E a un certo punto Junk mi smolla un passaggio pessimo. Io ho voglia di correre, non di tuffarmici sopra, e allora mollo un calcione e parto all'inseguimento. Uno del Novara cerca di tuffarcisi sopra, e io ne tiro un altro e continuo a correre: nei pressi dell'area di meta riesco a mettere i tre novaresi che cercano di recuperare il pallone che ho calciato io, il MIO pallone, sotto pressione, e placco il portatore di palla planando in area di meta, poi mi rialzo cercando freneticamente dove sia il pallone. L'arbitro fischia, una mischia sui cinque a nostro favore, e i compagni mi festeggiano. L'adrenalina di quell'azione non scende più fino alla fine, e la voglia di braccare palloni, di farlo ancora, di aggredire nuovamente l'area di meta sale. Per stavolta, due belle occasioni, ma niente di fatto. Però la soddisfazione di aver di nuovo affondato i tacchetti (sistemati con amorevole cura il giorno prima) in un campo da rugby (e che campo. Vero Bimbo? "Verbania, il tuo prato verde è una vera merda" "Eh, magari"). Fanculo, quest'anno ci sono anch'io!

1 comment:

Anonymous said...

bravooooooo questa stagione si festeggia la prima meta me sa'