12nd December 2006, Tuesday
Carling Academy in Eglington Road, Glasgow
THE POGUES
Opening act: Junkman's Choir
Post-gig at the Brazenhead
Quarto appuntamento con la nostra Glaswegian Saga. Sicchè, si diceva, Eglington Road inghiotte e disperde i reduci del concerto, sudati e felici, consegnando i loro caldi cuori a un gelido presente di 3 gradi centigradi e vento che gela le ossa. Io e Rob prendiamo una strada a muzzo (da me decisa, grazie al mio grande senso d'orientamento) e non si capisce ancora bene come, ma arriviamo in Cathcart Road, che è l'indirizzo del mitico Brazenhead (anche se il logo del pub reca ben in vista la scritta Gorbals, e Gorbals Road è un'altra via di quell'incrocio su cui sorge il Brazenhead). Il Brazenhead è praticamente il ritrovo storico dei bhoys, i tifosi del Celtic Glasgow. Entriamo e subito veniamo accolti da degli ubriaconi che fanno apprezzamenti sulla mia maglia (notoriamente, i tifosi del Celtic sono filoirlandesi).
Il pub è stupendo. Cimeli calcistici, tra cui spiccano le sciarpe di Parma, Napoli e Sampdoria, un jukebox digitale che mantiene il livello di ottima musica alto, un biliardo, tavolini in legno, bersaglio per i darts, quattro cameriere gnocche, una gran quantità di birre, cessi introvabili, pubblico socievolissimo e allegro. Mi avvicino al banco e la cameriera ci accoglie sorridendo "Can I help yeh?". Sono innamorato, decisamente. Anzi, di più, vorrei sposarla e rimanere a Glasgow. Anzi, di più. Vorrei sposarle tutte e quattro e rimanere a Glasgow. "A Guinness an' a pint o' cider, please". Mentre spilla il mio sidro, si mette a parlare "Yeh were at the Pogues?" "Sure" "Was it good?" "'Twas fuckin' brilliant. A grand gig!" "I was there yesterday, I loved them". Praticamente mi spiega che lei e le sue tre colleghe (da ora in poi: "mia moglie e le mie concubine") sono state al concerto ieri, mentre le ragazze che lavoravano il giorno prima erano andate quella sera stessa (potenza delle doppie date: 11-12 dicembre). Tutte le cameriere (si, dicevo..."mia moglie e le mie concubine") infatti portavano una di quelle fasce che vendono ai concerti e si mettono in testa, con i colori della bandiera irlandese e la scritta Shane MacGowan, attorno alla cinta. "Where are yeh from?" "From It-ly" "Oh! Bowngeeornow!". Mentre sorseggio il più buon sidro della mia vita e vedo la cameriera parlare con una sua collega e indicarci, cominciano a entrare quarantenni, reduci dal concerto.
Il jukebox comincia a cantare canzoni dei Pogues (Fairytale e Fiesta) e gli ubriachi reduci a cantare e ballare, e noi con loro. Atmosfera bellissima: la festa del concerto spostata nel pub più bello del mondo. Tutti felici e contenti, con un senso di tepore nel cuore, a cantare canzoni stupende. A un certo punto viene da me uno della tavolata tifosi del Celtic imbriachi e si mette a parlare con me. Biascica in modo assolutamente incomprensibile un "BRRsfghczRRbluRRblsgcfdzzzRR". Improvvisamente, da un angolo della sua bocca, scende un rivolo di bava e si infrange contro la mano. Costui la guarda interdetto per due secondi, prima di esclamare "Oh, fock!". Nel frattempo il jukebox ci regala You can't always get what you want dei Rolling Stones, e lui si mette a ballarla e a cantarla.
Suona la campana del last call, noi finiamo il nostro, poi di nuovo felpe, coppole e parka addosso, e ci rituffiamo nel gelo di Glasgow. So fare thee well, my own true love, when I return united we will be. It's not the leavin' of the Brazenhead tha' grieves me, but me darlin' when I think of thee. Fa freddo e la fame si fa sentire, quindi entriamo da questo chipper pakistano e io mi sparo un kebab. Chiedo per favore di non mettere salsa piccante. Inutile: la carne era fin troppo speziata, e le mie labbra bruciano così tanto alla fine di quell'immenso kebab, che lo Scottish Daily Record il giorno dopo penso abbia titolato Radioactivity on the river Clyde. Un giretto di un'oretta per la parte a Nord del fiume Clyde ci porta fino in Sauchiehall, dove vediamo un locale mod. Non entriamo. C'è da chiedersi se fosse lì che suonavano i Madness (ebbene si, la stessa sera, a Glasgow, suonavano anche i Madness! E ho trovato il bootleg ufficiale venduto a fine concerto!). Il nostro giro si spinge in là, quasi fino alla Motorway, poi si ritorna, passando di nuovo per Sauchiehall, dove passa uno scozzese vestito da sexy Babbo Natale donna, con tanto di minigonna e toppino leggero con quei tre gradi. Dopo un viaggio in ascensore con due improbabili punk-girls, arriva il momento di coricarsi all'ostello. Domani sarà una giornata pesante.