Sunday, December 24, 2006

Glasgow & The Pogues (II)

12nd December 2006, Tuesday
Carling Academy in Eglington Road, Glasgow
THE POGUES
Opening act: Junkman's Choir

Dicevasi. Eccoci alla Carling Academy di Eglington Road, a Glasgow, Scozia. Un posto per concerti di quelli già visti nei vari DVD dei gigs di Clash o Pogues in UK negli anni '80. Una figata già solo per quello. Bel posto, con le balconate che danno sul pit e un palco non largo, ma profondo. La prima tappa che faccio, con addosso la mia maglia dell'Irlanda di calcio, è il banchetto del merchandise, dove acquisto il già mitico portachiavi-apribottiglie dei Pogues:


Dopo esserci ripromessi di comprare il cd dell'opening act in caso ci piacciano, corriamo a farci spillare una Guinness al baretto. Proprio mentre la pinta si sta assestando inizia il concerto dell'opening act, i Junkman's Choir, originari di Lugton, nell'Ayrshire. La prima canzone è The Spike, e subito mi vien voglia di ballare. Aspetto un attimo, però: il tempo di bere la cima della pinta, per non rovesciare stout nell'agitarmi. I Junkman's Choir sono grandiosi, un ottimo concerto. Alla batteria troneggia Mr.Luggs, A.K.A. Stephen Feartie, al secolo Stephen Wiseman. La batteria è composta unicamente da un tom, un rullante e un tamburo marocchino, suonati con le mazze. Niente piatti, niente cassa. Alla chitarra (acustica e elettrica) si fa ben valere Lou Garoux (che nella formazione di studio è il batterista), mentre Johnny Gator se la sbriga tra la fisarmonica e la tromba. Il frontman è Davy Cinco, A.K.A. Davy Feartie, al secolo Davy Wiseman, fratello di Mr.Luggs, e con lui ex-membro del leggendario gruppo folk-punk acustico scozzese Nyah Fearties. Davy Cinco armeggia con un basso acustico su cui intesse sfuriate e tocchi dolci e lievi in modo inaudito, e canta, con la sua voce ruvida, dolce e decisa allo stesso tempo. Uno di quei gruppi che a sentirli suonare vorresti diventare il loro migliore amico, una delle scoperte più belle della "gita" a Glasgow. Il folk-punk scatenato che domina il loro concerto lascia in alcuni momenti spazio a momenti più ska-reggae, o più tomwaitsiani, o più...insomma: un pentolone di influenze mescolate. Si susseguono le canzoni, con una Hey Joe! (non quella di Hendrix, ma un pezzo dedicato a Joe Strummer) che mi vede cantare "Are you going backwards or are you going forwards? Are you taking over or are you taking orders?" di clashiana e redskinsiana memoria. Caldo il momento di Wide Blue Yonder ("With a song in his heart, and a rythm on his feet") che riesce a commuovermi e darmi brividi, ma il top è l'ultimo pezzo: Red Kola, di cui penso parlerò più estensivamente in un'altra occasione. Tutto il pubblico canta a scuarciagola "Red Kooooola! Red Kola! Red Kola!", e i Junkman's Choir finiscono il concerto. Si monta il palco, ci si riprende dal fantastico gig, e improvvisamente si spengono le luci, e parte Straight To Hell dei Clash.

www.junkmanschoir.co.uk - www.nyahfearties.co.uk

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