Thursday, January 10, 2008

The Groundwater Diaries

Sottotitolo: Trials, Tributaries and Tall Stories from Beneath the Streets of London, di Tim Bradford. Il buon Tim Bradford che avevo conosciuto leggendo l'esilarante Is Shane MacGowan Still Alive?, un libro di viaggi che scaturisce dal tentativo di vendere una Vauxhall Corsa sul suolo irlandese. Me lo portai dietro in Irlanda, come unica guida turistica che avevo, anche se alla fine finì che ne rilessi un pezzo solamente in bus per andare da Galway all'areoporto di Shannon. Spinto dall'entusiasmo che mi aveva suscitato alla lettura (devo ringraziare, credo, il buon vecchio Moris di AI per averlo citato e consigliato e per avermi convinto a cercarlo e acquistarlo), ho comprato anche l'altro libro scritto da Tim Bradford, ovvero The Groundwater Diaries. Altro libro di viaggi, circa. Più di camminate per Londra. Attenzione però, bisogna introdurre la figura di Tim Bradford. Non è un "viaggiatore professionista", è un vignettista per una rivista sportiva indipendente. E questo ci fa capire la trasversalità di come prende la sua missione. Spinto da sogni basati sui fiumi, si lancia in un'avventura di rabdomanzia armato di grucce di appendino, lattine di Tennent's Super e una guida A to Z alla ricerca dei fiumi sotterranei o comunque dimenticati di Londra, e forse di un "Underground Tim". Alla ricerca dell'origine del punk danese (nato da una compilation anarco-punk pubblicata dai Crass, "Bullshit Detector vol.1" gettata in un fiume e arrivata attraverso il mare a un contadino danese, il fondatore della PRIMA punk-band danese), all'inseguimento di teorie cospiratorie sui massoni, i fiumi e lo stadio dell'Arsenal, al ritorno alla toccante vicenda degli animali domestici morti di casa Bradford e di come questi si colleghino alla morte di Ian Curtis dei Joy Division, alla scoperta dell'esplosione del punk londinese sulle sponde del fiume Westbourne. Respiro. E di come Whitesnake e Deep Purple si siano persi nelle fogne di Londra litigando per chi dovesse suonarci, dell'esistenza del Tao dell'Essex, della carambola free-jazz (ottenibile solo dopo un certo numero di pinte) e del funerale tributo a Felipe Romero, un busker della metropolitana londinese. Bel libro, divertente e esilarante. Un po' troppo lungo però, cazzo, Tim!

Some good news. My sister-in-law has been asked to join a pub ska band in Derby. Course, she's gone and nicked my old trombone. Slide's knackered, love, I said to her, but she wouldn't listen. To help her out I worked on a ska arrangement of the Panorama theme tune for about five minutes in the pub, but she wasn't interested. Then it occured to me that we could finally end all wars if only all national anthems were played in a ska style.


Babbo visto da Tim Bradford

1 comment:

Anonymous said...

Billie... traduzioni in italiano no eh?

Giandolmen