*** PROLOGO ***
Atto unico
Ebbene si, la Settimana Mondiale della Sparachiodi giunge al termine. Sono tornato a casa trascinando i coglioni per terra ed è con estrema fatica che sto scrivendo codesto post. Ma DOVEVO informarvi che questa domenica. Questa domenica ho trovato una persona che diventerà, al posto dei miei gingilli, l'obbiettivo della mia
Rurmec PT 950. *** DARIO ***
Atto primo
Si tratta di un piccolo bambino, 9 anni, di nome
Dario. Mentre facevo ausilio all'info-point, attorno alle 10'30, arriva e dice:
"Sono Dario Xxxxx, nato nel 1998. Voglio fare il laboratorio di Internet".
Io controllo il foglio. Vedo che alle 11 a Internet non c'è nessuno, mentre alle 12 ci sono già quattro persone e gli dico:
"Senti, Dario. Puoi fare Internet, però posso proporti anche il Laboratorio di Robotica?"
"No, l'ho già fatta!"
"Lo so, ma puoi fare Internet alle 12, così c'è qualche altra persona e l'attività viene meglio, e intanto che aspetti, puoi fare un altro laboratorio..."
"No, voglio fare Internet alle 11!"
"Ma saresti solo!"
"Meglio"
Il padre del bambino, in tutto e per tutto fatto come il nostro Dario, dice:
"Vede, l'avevamo già fatto, ma se c'è solo lui viene seguito meglio"
"In realtà i laboratori vengono meglio se ci sono più ragazzi che interagiscono e si confrontano".
La conclusione che abbiamo tratto è che la madre o gli ha regalato un abbonamento al Museo per toglierseli entrambi dalle palle una volta a settimana almeno o è scappata 3 anni fa e ha fatto perdere ogni traccia.
Atto secondo
Alla fine Dario l'ha spuntata. Ha fatto Internet alle 11. E Colore alle 12. Alle 13 per noi è pausa pranzo e, prima di andare in pausa, sostituisco il mio collega all'info-point per qualche minuto. Arriva Dario, che non aveva voluto fare Robotica perchè l'aveva già fatto, e dice: "Alle 14 voglio fare Robotica". La guida a Robotica sono io. Immaginate il sorriso sulla mia faccia.
In laboratorio il piccolo petulante spaccacazzo riesce a rendermi la vita difficile. Già odio i bambini che hanno già fatto Robotica e ci tornano: sono entusiasti, vogliono anticipare tutto e far vedere che già sanno, e rovinano l'esperienza agli altri partecipanti. Poi se hanno una forte predisposizione naturale (nonchè genetica) allo spaccamaronismo come il nostro, è la fine.
Atto Terzo
Però Dario se non altro, mi serve sul piatto d'argento la Brutalità del Giorno: il robot non fa quel che deve fare, perchè è programmato male (dovremo correggere poi coi ragazzi il programma). Dario vede che non funziona, tira fuori la sua risatina querula e fa "Ma è stupido!". Al che io non me la faccio scappare: "Beh, c'è da dire che l'hai programmato tu!".
Penso di esser diventato allergico ai bambini in maglietta arancione.
*** IL CANE DELLA SIGNORA DELL'EVENTO SCAZZOSKI ***
Atto primo
Da notare anche una signora arrivata per l'Evento Scazzoski. Arriva con figlia e cane al seguito. Meriterebbe, come il caro Dario, un capitoletto a parte. E perchè non dedicarglielo? La signora è una cliente di Scazzoski (ovviamente, i clienti di Scazzoski sono tutti straricchissimi e stramenosi). E la figlia si fa novella Paris Hilton portando un barboncino a guinzaglio fucsia con un fiocco rosa in testa. La signora sale per le scale e, giustamente, le si fa notare che i cani non possono entrare nel Museo, principalmente per questioni igieniche.
"Ma guardate che è un cane educato", dice la turbozoccolona, frase alla quale verrebbe da rispondere: "Lo sappiamo, la cafona è lei, non il cane". Chiede se lo può lasciare "nel terrazzo", come chiama lei il chiostro. Ovviamente non si può, essendo area aperta ai visitatori.
Atto secondo
La figlia intanto cerca di trascinare il cane fuori dal museo. E il cane fa resistenza, scivolando sul tappeto rosso. E la madre, in modo nervoso e maleducato:
"Non fare così!".
La figlia, vista la resistenza opposta dal cane, lo raccoglie e se lo mette sotto il braccio e esce dal museo tutta incazzata. E la madre isterica le urla dietro che così il cane scappa. Il cane si mette ad abbaiare.
"Senta, devo stare dentro solo per un'ora per fare un ordine. Me lo faccia portare"
"Signora, non si può, è il regolamento del Museo"
"Si, sono stata a un Museo anche ieri, so com'è che funziona"
[solo pensato] "Se già sai come funziona perchè cazzo te lo sei tirato dietro, minchiona?".
Atto terzo
Insomma, roba da rimanerci secchi. Poi la signora, sborona e cliente Scazzoski, tira fuori la carta
adesso lo faccio funzionare io questo posto:
"Uno strappo alla regola, mi faccia parlare col direttore"
"Il direttore non è in sede oggi".
Alla fine il cagnolino è stato parcheggiato in un loggione chiuso al pubblico nel piano superiore. E alla signora abbiamo tanto augurato di finire impiccata nel guinzaglio del di lei cane.
***LO SPARACHIODI ***
(come lo Schiaccianoci ma più Brutale)
Atto unico e conclusivo
Per il resto: